LA COLTURA DEL MAIS BIOLOGICO
Open Green fornisce una vasta gamma di soluzioni per massimizzare la resa del Mais Biologico. Le soluzioni Open Green permettono di gestire sia la fase di produzione che la fase di spinta vegetativa funzionale ad ottimizzare peso e calibro. Lo scopo è quelli ottimizzare il costo ettaro in funzione della massima produzione ed ottenere il miglior rapporto costo/beneficio.
La coltivazione del mais Biologico richiede una zona con clima mite o caldo.
Per quanto riguarda il terreno, il mais è una delle piante che si adatta al maggior numero di terreni purché non siano asfittici. La semina del mais va effettuata a fine primavera, quando le temperature non scendono sotto i 12-15 °C questo perché, sotto queste temperature, i semi di mais non germogliano.
Per le altre fasi fenologiche invece le temperature minime sono di 18 °C per la fioritura e di 22-25 °C per la formazione delle pannocchie. A livello di esigenze idriche, il mais è una di quelle piante che si avvantaggiano maggiormente degli apporti irrigui, per cui in mancanza di sufficienti disponibilità è sconsigliata la sua coltivazione.
La semina va effettuata in pieno campo con un interramento dei semi intorno ai 2 cm. La pianta di mais è tra quelle sottoposte a miglioramenti varietali e modifiche genetiche, per questo il ciclo produttivo va dai 90 ai 145 giorni. Per quanto riguarda l’apporto di sostanze nutritive il mais è tra quelle piante che più si avvantaggia degli apporti di letame maturo, da fare nel periodo di fine inverno ed in successione a leguminose.
Poi bisognerebbe apportare Azoto organico nelle prime fasi vegetative. La tecnica di coltivazione invece è l’inerbimento con leguminose o la pacciamatura vegetale che consentono un controllo delle infestanti ed una diminuzione degli apporti irrigui. Il momento ottimale per la raccolta o meti-trebbiatura del mais è quando la granella ha un contenuto d’acqua del 24-26% e questo si verifica quando i grani di mais sono ormai sodi alla pressione delle dita.
Tra i parassiti che si possono presentare, ricordiamo le agrotidi, gli elateridi, gli afidi radicali, le grillotalpe, le larve dei maggiolini, la piralide e la sesamia. In genere il non utilizzo dei nitrati, le pacciamature ed il trattamento con macerati di ortica e con olio di neem nella fase di post emergenza e prefioritura possono dare interessanti capacità di resistenza e di allontanamento di questi parassiti.
Anche le consociazioni, soprattutto nelle coltivazioni familiari, possono dare ottimi risultati.
PRODOTTI UTILIZZATI
Matrix
Newstart
Biogeo
Dragon
Regortek
Seagel
Biosprint
Verbel
Ramendo