Cetriolo

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LA COLTURA DEL CETRIOLO

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Si tratta di una pianta da orto strisciante o rampicante, di origine indiana appartenente alla famiglia delle cucurbitacee. Il suo nome botanico è cucumis sativus. Le sue varietà si distinguono in cetrioli lunghi e cetriolini.

La pianta di cetriolo è dotata di fusto peloso color verde, che può svilupparsi orizzontalmente, strisciando sul terreno, oppure verticalmente arrampicandosi a supporti o reti grazie ad appositi cirri sviluppati da fusto e rami. Le foglie, alquanto grandi e di colore verde scuro, sono dotate di un lungo picciolo e risultano ruvide al tatto.

I fiori sono di colore giallo intenso ed hanno 5 lobi, si presentano a gruppi di 5 unità se maschili mentre se femminile crescono solitari o a coppie. Il frutto che deriva da questi fiori, ovvero il cetriolo, è di forma allungata con buccia spessa e con polpa succosa color bianco.

Questo ortaggio è composto per la maggior parte d’acqua (96%). Il cetriolo è una pianta che ama il caldo, richiede quindi temperature elevate, mentre teme il gelo. Per questo è un ortaggio tipicamente estivo. Il terreno ideale per questa cucurbitacea, è drenante, ben esposto al sole, ricco di sostanze nutritive e tendente all’acido. Il terreno deve essere costantemente umido.

Molto importante è preparare il terreno anche effettuando una corretta concimazione di fondo. È importante incorporare sostanza organica, come ammendante e fertilizzante. La concimazione è fondamentale per avere un buon raccolto.

Il cetriolo ama particolarmente il potassio, se questo elemento manca, si deformano i frutti ingrossandosi in punta; mentre se manca l’azoto invece si crea una deformazione contraria.

A livello di irrigazione, i cetrioli amano molto l’acqua ma non il ristagno. Bisogna quindi irrigare spesso tenendo un terreno costantemente umido. L’aridità, anche se per un breve periodo, oltre a mettere a rischio la salute della pianta, rende il frutto amaro oppure provoca il suo svuotarsi all’interno.

A livello di malattie, il cetriolo condivide le stesse malattie che colpiscono il melone. Tra queste abbiamo la virosi chiamata mosaico del cetriolo, e alcune malattie crittogame come botrite (muffa grigia), verticillium e pitium.

Tra i parassiti invece troviamo gli afidi che sono generalmente il peggior nemico del cetriolo, in particolare la specie Aphis gossypii o afide delle cucurbitacee. Oltre agli afidi, sul cetriolo possiamo trovare spesso anche il ragnetto rosso e le mosche bianche.

Per quanto riguarda le fisiopatie, questi sono problemi dovuti non ad agenti patogeni ma a condizioni avverse nell’ambiente, ad esempio il decolorarsi delle foglie per la carenza di alcuni elementi nutritivi o per un pH del suolo non adatto, che rende difficile la nutrizione dell’organismo vegetale.

Le fisiopatie che si possono manifestare sul cetriolo sono svuotamento del frutto, che si presenta cavo all’interno, per carenza d’acqua e amarezza del frutto che è anche questo segno di scarsa irrigazione.

Vediamone alcune:

– CARENZA DI MAGNESIO: avviene soprattutto su terreni a pH acido e di tessitura sabbiosa con ingiallimenti del margine fogliare. Per prevenire questo squilibrio si possono somministrare al terreno dei concimi naturali appositi come il solfato di potassio e magnesio, che evita anche la carenza di potassio frequente nelle stesse situazioni.

– STROZZATURA DEL COLLETTO: quando il colletto delle piantine presenta un forte restringimento. Questo è dovuto ad eccessi di calore e riverbero dei raggi solari sul terreno.

– RAGGRINZIMENTO APICALE DEI CETRIOLI: dovuto a squilibri idrici accompagnati da improvvisi innalzamenti di temperatura. Per questo motivo le irrigazioni devono essere regolari, senza alternare turni abbondanti a lunghi periodi di siccità.

– DECOLORAZIONE DEI FRUTTI: a volte i frutti del cetriolo appaiono ingialliti da un lato, di solito quello a contatto col terreno nelle coltivazioni a terra. Il problema è fondamentalmente estetico, ma la pacciamatura potrebbe aiutare ad evitarlo.

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